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#cityrunners alle prese con l’alimentazione

22 febbraio 2013 – Dopo il #motivation day per i #cityrunners di Milano e dintorni è la volta della giornata dedicata all’alimentazione. A spiegare come e cosa mangiare e bere per correre meglio è la nutrizionista Elena Casiraghi (Specialista in alimentazione e integrazione dello sport), assieme alla campionessa mondiale e medaglia oro di fioretto Arianna Errigo che ha portato la sua testimonianza.

Come fare per seguire un corretto stile di vita e mangiar sano?

La risposta non è semplice” esordisce l’esperta, “di certo ci sono molti falsi miti da sfatare, la saggezza popolare e i messaggi che recepiamo dalla pubblicità non sempre ci vengono in aiuto, l’importante è seguire alcune regole fondamentali“.

Ecco di seguito le regole d’oro direttamente dalle parole della Casiraghi.

Regola 1 – “La colazione è il pasto più importante della giornata, mette in moto l’organismo, come un motore e permette di ridurre l’appetito nell’arco della giornata e permette di cercare meno cibo dolce. è importante anche inserire una porzione di proteine e non eccedere coi carboidrati

Regola 2 – “Mangiare poco, ma spesso. Evitare quella che di solito è una consuetudine, anche per questioni di comodità, ovvero pochi pasti e in quantità abbondante”.

Regola 3 – “Bilanciare carboidrati proteine e grassi in ogni pasto e in ogni spuntino”.

Regola 4 – “Il corpo umano è come il motore di un’auto: funziona bene a patto di ricevere il corretto apporto di acqua e sali minerali“.

Regola 5 – “Abituarsi al RecoveryMeal (ndr, lo spuntino post allenamento, utile per il recupero) da consumare entro 30’ dalla fine della seduta”.

Quando i vizi sono permessi

Elena spiega anche gli effetti negativi delle bevande alcoliche sul runner, questo infatti favorisce la disidratazione, rallenta i tempi di recupero e aumenta l’infiammazione. Attenzione però non è tutta spine la vita del podista, dopo aver recuperato l’allenamento ed essersi idratati a dovere, la birretta serale è concessa, a patto di non esagerare.

Tra due settimane si fa sul serio, per i #cityrunners è la volta della prima gara, 10 k al Parco Sempione, basterà l’entusiasmo accumulato in queste settimane per una grande prestazione? 

 

Brooks Transcend

Milano, 17 febbraio 2013 – La moda delle calzature minimaliste sembra sia finalmente tramontata, con buona pace degli ortopedici. Fortunatamente non si può dire lo stesso per quanto riguarda le scarpe da running che consentono un movimento naturale del piede.

Brooks dopo tre anni di ricerca in ambito biomeccanico ha realizzato Transcend (170 euro), una scarpa in grado di offrire il supporto in fase di appoggio del piede solo quando serve, senza costringere eccessivamente ginocchia ed articolazioni. Il piede durante la corsa è tenuto fermo da una sorta di “culla” inserita nel tallone, la parte restante è quindi libera di muoversi in maniera naturale.

La tomaia è priva di cuciture e con un sistema che integra i lacci nella parte superiore e si adatta perfettamente alle diverse forme dei piedi.

Posto che questo tipo di calzatura non è l’ideale per il mio stile di corsa, ho trovato buona la sensazione di movimento e di “feeling” con il terreno che la tecnologia inserita nella Transcend consente, sia in fase di rullata normale, sia durante gli allunghi. Pur non essendo molto veloce, la scarpa di Brooks è comoda, sin dalla prima volta che la s’indossa.

Per i non pronatori e chi ha un appoggio neutro, dopo i primi 40 minuti di corsa il supporto di fa sentire con un leggero fastidio, sia sul tallone sia sui lati, inoltre per chi è abituato ad un altro tipo di scarpa la suola può risultare leggermente rigida.

Detto questo resta da capire quale potrebbe essere realmente il target di riferimento di questa scarpa “ibrida”, forse un pronatore che però non ha bisogno di eccessivo sostegno, una nicchia abbastanza esigua e tutta da trovare. Il dubbio rimane, ma il brand americano negli ultimi anni – in ambito running shoes – ha sbagliato veramente poche mosse, siamo quindi curiosi di vedere se anche la Transcend seguirà questo trend.

 

 

 

 

Asics FootID: di che corsa sei te lo dice l’hi-tech

Milano, 3 febbraio 2013 – Sapere come corri non è uno sfizio da esaltati. Conoscere il proprio stile di corsa è importante sia per chi ha appena iniziato sia per i maratoneti esperti.

Forse a causa della recente moda della calzature minimaliste – che ha fatto parecchie vittime per la gioia degli ortopedici – o forse perché il numero e la tipologia dei runners è in continuo aumento (non più e non solo impallinati), i negozi di scarpe sono sempre più attenti al rapporto con il cliente. Gli shop cercano di aiutarti nel migliore dei modi da subito, facendoti provare diversi tipi di “running shoes” e consigliandoti come farebbe un personal trainer. Guardare come è consumata la suola delle scarpe però non basta per capire se il tuo tipo di appoggio del piede è da pronatore o “neutro”,  il margine d’errore con questo metodo empirico esiste e non è così ridotto. Asics per andare incontro ai podisti e risolvere il problema in maniera scientifica, ha chiesto aiuto alla tecnologia.

 

Foot scan

L’ASICS FootID è una scansione tridimensionale del piede ottenuta tramite la tecnologia di analisi denominata 3D Foot Mapping technology, sviluppata dall’Institute of Sport Science in Kobe (Giappone). Il Mapping usa sia un sistema laser sia micro videocamere interpolando i risultati con un database per capire e consigliarti la scarpa da corsa più adatta, quella perfetta per il tuo profilo biomeccanico.

I vantaggi?
Gli aspetti positivi per chi utilizza questo tipo di test almeno una volta sono numerosi: capire il proprio stile di corsa, la misura precisa in millimetri di entrambi i piedi, la scarpa più adatta, l’altezza dell’ arco plantare, l’allineamento del tendine d’Achille e in generale una prevenzione degli infortuni. Sì perché, utilizzare una scarpa perfetta vuol dire anche meno problemi, meno male alla schiena o alle ginocchia.

Il sistema lavora su una sezione trasversale di laser e telecamere e ricostruisce sul display del computer una versione 3D del piede, sfruttando 43 posizioni di registrazione e calcolando 22 punti di misurazione. Tra i sistemi simili disponibili attualmente, il Foot ID si distingue per la precisione, misura con esattezza i diversi assi dei piede e gli angoli di punta.

Tutte le informazioni vengono salvate in un database personale del runner, questo è accessibile on-line, nel corso del tempo è possibile quindi consultare e controllare i cambiamenti nei risultati di misurazione.

Non avete più scuse, evitare i fastidiosi dolorini che affliggono chi corre è ora alla portata di tutti, o quasi, perché al momento il FootID in Italia è disponibile in pochi negozi  e in alcune manifestazioni di portata nazionale.