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Vita dura per le aziende che non capiscono il Web marketing

Philip Kotler, uno dei  padri del marketing moderno, si confronta con le difficilissime tecniche della digital communication  e dei social network. Lo fa con un libro che traghetta le strategie tradizionali nel pianeta digitale dove l’effetto “coda lunga” punisce e premia senza mezzi termini le scelte delle aziende.

Chiediamoci, come fanno molti guru del pianeta digitale, se l’uso del Web marketing e dei social network è un fenomeno “modaiolo”. O se cambierà per sempre le relazioni tra imprese-prodotti-comsumatori. Lo spunto per queste riflessioni arriva da un testo scritto da Philip Kotler, Hermawan Katajaya e Iwan Setiawan: Marketing 3.0 (Edizioni Il Sole 24 Ore Libri – prezzo € 22,50).

Kotler e gli altri autori immaginano un marketing basato su  meccanismi emozionali e spirituali,

il così detto marketing esperienziale, che rappresenta la terza fase del processo evolutivo dopo il marketing 2.0.

L’attenzione in questo ambito non è rivolta ai prodotti, ma riguarda in modo ancora più diretto

e coinvolgente il consumatore e la sua user experience che si deve focalizzare sulla relazione tra privato e marche. Nel libro troviamo delineata una strategia che comprende alcuni dettami come “trattare i clienti con amore e i competitor con rispetto”, “essere pronti alla trasformazione e al cambiamento”, “Rendere i valore chiari e supportarli”, “focalizzarsi sul segmento che può dare i maggiori benefici” , “praticare prezzi onesti per far comprendere la propria qualità” , “aiutare i potenziali clienti a raggiungere l’azienda e i suoi prodotti” e “vedere ciascun business come un servizio, perché ogni prodotto è legato a un servizio”.

Il libro in maniera non troppo organica e chiara, delinea un quadro interessante e davvero credibile di come si sta evolvendo il mondo del marketing basandosi sui principi chiave del Web 2.0 ed è una prova di come in realtà non solo il Web marketing non sia una semplice stampella del marketing tradizionale, ma anzi sia in grado di delineare e porre le basi per tendenze del prossimo futuro.