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The North Face Ultra Trail

Milano, 16 marzo 2014 – The North Face rimane fedele alla filosofia minimalista e realizza una scarpa perfetta per gli atleti top ed i runner leggeri e competitivi. In compenso però il modello è MOLTO poco versatile.

La Ultra Trail (130 euro) pesa 246 grammi, ha dei bellissimi colori sgargianti e una calzata comoda ed aderente grazie alla tomaia in airmesh traspirante senza cuciture. La suola con un differenziale di 16 mm/8 mm offre un buon grip, è adatta a terreni misti (su neve, fango e asfalto), è poco idonea invece ad un ambiente prettamente montuoso, con sassi o roccia. Nonostante lo spessore della suola ridotto ai minini termini, questa scarpa – rispetto ad alcuni modelli precedenti di Tnf – regge bene le lunghe distanze.

Il sistema Cradle è in grado di dare al runner una buona protezione ed un buon supporto alla caviglia, la linguetta è comoda e morbida.

La Ultra Trail offre un movimento naturale, la soletta non è rigida, permette ad ogni passo di sentire il terreno ed avere un buon feeling.
Sconsiglio questa calzatura trail a chiunque abbia un appoggio non neutro, piedi sensibili o un passo lento, meglio optare per un modello più strutturato e protettivo. In altra parole laUltra Trail è una scarpa perfetta per una nicchia molto ristretta di persone (leggere, allenate, senza dolori a schiena e ginocchia), per tutte le altre può essere un lasciapassare diretto per l’ortopedico. Il consiglio è: ”
maneggiare con cura”, oppure indossarle per andare a passeggio, a modi Sneakers.

 La Pagella

PRO: comoda e leggera

CONTRO: di nicchia

Qualità/Prezzo: **/5

Comodità: *****/5

Velocità: *****/5

Estetica: ****/5

Innovazione: **/5

Totale: ***/5

Mizuno Wave Rider 17, Euforia e Tradizione

Milano, 3 marzo 2014 – Per chi corre gare su distanze da 21 e 42k, le Mizuno Wave Rider sono il grande classico delle scarpe da running. Le versioni precedenti a causa di un eccessivo alleggerimento avevano fatto stortare un po’ il naso ai fedelissimi di questo storico modello, la nuova, la diciassettesima, è innovativa sotto molti aspetti, ma strizza un occhio al passato per quanto riguarda la concezione generale della scarpa e le sue caratteristiche.

 

U4ic IN ABBONDANZA

A distinguere le Rider 17 (150 euro) è la novità della mescola dal nome impronunciabile, a meno di non ricorrere all’inglese: U4ic, letto appunto “Euphoric”. Questo materiale riduce il peso della calzatura (265 grammi totali) rispetto alla precedente edizione, ma al contempo offre buone doti ammortizzanti.

La piastra Wave che aveva caratterizzato le versioni precedenti è stata ridisegnata, basta una prima occhiata per rendersene conto, ora ha una forma più arrotondata e consente un movimento naturale del piede, fluido e veloce, ma stabile. Esteticamente sono state eliminate tutte le cuciture sulla tomaia, per un design aggressivo, all’insegna dell’essenzialità e del minimalismo.

Non si può certo dire che Mizuno abbia lesinato per quanto riguarda l’uso di U4ic nell’intersuola, sopratutto nella parte dell’avampiede. Il risultato è una scarpa comoda, molto larga nella parte davanti, ma al contempo veloce, in grado di dare il meglio di sé soprattuto a chi viaggi a ritmi buoni, ma ama stare comodo. La Rider 17 ha un’ottima tenuta e sostegno sul tallone e offre più libertà al resto del piede.

 La Pagella

Qualità/Prezzo: ***/5

Comodità: *****/5

Velocità: ****/5

Estetica: ***/5

Innovazione: ****/5

Totale: ****/5

 

 

 

#cityrunners alle prese con l’alimentazione

22 febbraio 2013 – Dopo il #motivation day per i #cityrunners di Milano e dintorni è la volta della giornata dedicata all’alimentazione. A spiegare come e cosa mangiare e bere per correre meglio è la nutrizionista Elena Casiraghi (Specialista in alimentazione e integrazione dello sport), assieme alla campionessa mondiale e medaglia oro di fioretto Arianna Errigo che ha portato la sua testimonianza.

Come fare per seguire un corretto stile di vita e mangiar sano?

La risposta non è semplice” esordisce l’esperta, “di certo ci sono molti falsi miti da sfatare, la saggezza popolare e i messaggi che recepiamo dalla pubblicità non sempre ci vengono in aiuto, l’importante è seguire alcune regole fondamentali“.

Ecco di seguito le regole d’oro direttamente dalle parole della Casiraghi.

Regola 1 – “La colazione è il pasto più importante della giornata, mette in moto l’organismo, come un motore e permette di ridurre l’appetito nell’arco della giornata e permette di cercare meno cibo dolce. è importante anche inserire una porzione di proteine e non eccedere coi carboidrati

Regola 2 – “Mangiare poco, ma spesso. Evitare quella che di solito è una consuetudine, anche per questioni di comodità, ovvero pochi pasti e in quantità abbondante”.

Regola 3 – “Bilanciare carboidrati proteine e grassi in ogni pasto e in ogni spuntino”.

Regola 4 – “Il corpo umano è come il motore di un’auto: funziona bene a patto di ricevere il corretto apporto di acqua e sali minerali“.

Regola 5 – “Abituarsi al RecoveryMeal (ndr, lo spuntino post allenamento, utile per il recupero) da consumare entro 30’ dalla fine della seduta”.

Quando i vizi sono permessi

Elena spiega anche gli effetti negativi delle bevande alcoliche sul runner, questo infatti favorisce la disidratazione, rallenta i tempi di recupero e aumenta l’infiammazione. Attenzione però non è tutta spine la vita del podista, dopo aver recuperato l’allenamento ed essersi idratati a dovere, la birretta serale è concessa, a patto di non esagerare.

Tra due settimane si fa sul serio, per i #cityrunners è la volta della prima gara, 10 k al Parco Sempione, basterà l’entusiasmo accumulato in queste settimane per una grande prestazione? 

 

Brooks Transcend

Milano, 17 febbraio 2013 – La moda delle calzature minimaliste sembra sia finalmente tramontata, con buona pace degli ortopedici. Fortunatamente non si può dire lo stesso per quanto riguarda le scarpe da running che consentono un movimento naturale del piede.

Brooks dopo tre anni di ricerca in ambito biomeccanico ha realizzato Transcend (170 euro), una scarpa in grado di offrire il supporto in fase di appoggio del piede solo quando serve, senza costringere eccessivamente ginocchia ed articolazioni. Il piede durante la corsa è tenuto fermo da una sorta di “culla” inserita nel tallone, la parte restante è quindi libera di muoversi in maniera naturale.

La tomaia è priva di cuciture e con un sistema che integra i lacci nella parte superiore e si adatta perfettamente alle diverse forme dei piedi.

Posto che questo tipo di calzatura non è l’ideale per il mio stile di corsa, ho trovato buona la sensazione di movimento e di “feeling” con il terreno che la tecnologia inserita nella Transcend consente, sia in fase di rullata normale, sia durante gli allunghi. Pur non essendo molto veloce, la scarpa di Brooks è comoda, sin dalla prima volta che la s’indossa.

Per i non pronatori e chi ha un appoggio neutro, dopo i primi 40 minuti di corsa il supporto di fa sentire con un leggero fastidio, sia sul tallone sia sui lati, inoltre per chi è abituato ad un altro tipo di scarpa la suola può risultare leggermente rigida.

Detto questo resta da capire quale potrebbe essere realmente il target di riferimento di questa scarpa “ibrida”, forse un pronatore che però non ha bisogno di eccessivo sostegno, una nicchia abbastanza esigua e tutta da trovare. Il dubbio rimane, ma il brand americano negli ultimi anni – in ambito running shoes – ha sbagliato veramente poche mosse, siamo quindi curiosi di vedere se anche la Transcend seguirà questo trend.